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Quali retoriche e forme di odio emergono contro i musulmani?

I trend sono simili a quelli dell’antisemitismo rilevato nello stesso periodo?»


Erica Forzinetti – forzinetti.erica@gmail.com

Marco L. Della Vedova – marco.dellavedova@gmail.com


Per rispondere alla domanda «Quali retoriche e forme di odio emergono contro i musulmani? I trend sono simili a quelli dell’antisemitismo rilevato nello stesso periodo?», i tweet che sono stati analizzati sono stati scaricati da Twitter con la query "(radical- OR integral- OR terroris- OR valor- OR immigr- OR velo OR sharia) AND (islam OR musulman- OR mussulman-)” quindi ogni tweet contiene una delle parole con una delle radici elencate nel primo gruppo e contemporaneamente una delle parole con una delle radici elencate nel secondo. I post analizzati sono stati tutti pubblicati tra il 1° settembre e il 31 dicembre 2019. L’analisi è stata fatta su 400 tweet (100 per ogni mese) scelti casualmente tra tutti quelli scaricati e classificati manualmente da due annotatori esperti del settore. Nell’analisi i risultati sono messi a confronto con quelli ottenuti da un altro dataset costituito da 400 tweet scaricati con la query "(ebrei OR soros OR israele OR sionista)” per studiare l’antisemitismo. Come è possibile vedere dal grafico, i tweet che sono stati classificati come contenuti di odio dagli annotatori sono rappresentati in rosso nell’istogramma. I mesi di settembre e dicembre sono i mesi con il maggiore contenuto di odio (30% dei tweet in entrambi mesi). Il mese di ottobre è quello con il minor numero di tweet considerati «di odio», il 20% . L’andamento non si discosta molto da quello dei tweet antisemiti, rappresentato nel grafico a destra (31% nel mese di settembre, 28% nel mese di ottobre, 21% nel mese di novembre e 23% nel mese di dicembre).

Dopo aver stabilito che un tweet contenesse odio, gli annotatori hanno associato al tweet la retorica e la forma di antisemitismo propria del testo. Le analisi seguenti sono quindi state fatte sui 105 post che sono stati classificati come contenuti di odio. I tweet sono stati classificati con una delle seguenti retoriche: insulti, derisione/ironia, esclusione/separazione, pregiudizio, disumanizzazione, umiliazione/disprezzo, paura, concorrenza/sostituzione, incitamento/violenza. Le stesse retoriche sono state utilizzate per classificare i tweet antisemiti. Tra le forme la scelta è stata tra: terrorismo, immigrazione (sostituzione), identitario culturale, antidemocratico e storico. Come si può vedere dal grafico in basso a sinistra, il 32%, è stato classificato come «pregiudizio», un altro 32% dei tweet contenenti odio è stato classificato come «concorrenza/sostituzione», e al 15% è stata assegnata la retorica «insulti». Le altre retoriche sono la minoranza. Nessuno dei tweet è stato classificato come «incitamento/violenza», al contrario dei tweet antisemiti (3%). La retorica «pregiudizio», a parità di tweet, è più predominante nei contenuti di odio antisemiti. La retorica «paura», invece, è presente per il 5% nei tweet riguardanti i musulmani, mentre è inesistente nei tweet contro gli ebrei.

La tecnica del wordcloud è una rappresentazione visiva di parole che vengono usate all’interno di un testo. Più grande è il carattere utilizzato, maggiore è la frequenza della parola. Nell’immagine sono rappresentate le wordcloud dei tweet classificabili come contenuti di odio, divisi per retorica. Come si può vedere, i box di «pregiudizio», «concorrenza/sostituzione» e «insulti» contengono un maggior numero di parole poiché, come visto precedentemente, la quantità di tweet appartenenti a queste categorie è maggiore.


Nell’immagine sotto, invece, sono rappresentate le wordcloud dei tweet classificabili come contenuti di odio, divisi per forma di odio. Come si può vedere, i box contengono un numero di parole abbastanza omogeneo poiché, come visto precedentemente, non c’è una forma predominante sulle altre.


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