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È aumentato l'odio verso gli ebrei con il coronavirus?
Erica Forzinetti – forzinetti.erica@gmail.com
Marco L. Della Vedova – marco.dellavedova@gmail.com
Per rispondere alla domanda «E’ aumentato l’odio verso gli ebrei con il coronavirus?», i tweet che sono stati analizzati sono stati scaricati da Twitter con la query "(ebrei OR soros OR israele OR sionista)” quindi ogni tweet contiene una delle parole elencate. I post analizzati sono stati tutti pubblicati tra il 1° settembre 2019 e il 30 aprile 2020. L’analisi è stata fatta su 778 tweet (100 al mese e 78 nel mese di aprile) scelti casualmente tra tutti quelli scaricati e classificati manualmente da due annotatori esperti di antisemitismo. Nel grafico è possibile vedere i tweet che sono stati classificati come contenuti di odio dagli annotatori e rappresentati in rosso nell’istogramma. I mesi di settembre, febbraio e marzo sono i mesi con il maggiore contenuto di odio (31% dei tweet in tutti e tre i mesi). Nel mese di aprile i contenuti di odio diminuiscono a circa il 27%. Come si può vedere, il numero di tweet contenenti odio, sul campione preso in considerazione, tende a diminuire tra settembre e gennaio, a febbraio vi è un’inversione di tendenza in quanto il contenuto di odio inizia a ri- aumentare

Dopo aver stabilito che un tweet contenesse odio, gli annotatori hanno associato al tweet la retorica e la forma di antisemitismo propria del testo. Le analisi seguenti sono quindi state fatte sui 206 post che sono stati classificati come contenuti di odio. I tweet sono stati classificati con una delle seguenti retoriche: insulti, derisione/ironia, esclusione/separazione, pregiudizio, disumanizzazione, umiliazione/disprezzo, paura, concorrenza, incitamento/violenza. Tra le forme antisemite la scelta è stata tra: odio contro gli ebrei in quanto tali (incitare, sostenere o giustificare l‘uccisione degli ebrei o danni contro gli ebrei in nome di un’ideologia radicale o di estremismo religioso), antigiudaismo (accusare gli ebrei di deicidio, di compiere omicidi rituali, di idolatria, di attaccare il cristianesimo), neonazismo e neofascismo e negazionismo della Shoah (considerare gli ebrei come una “razza” inferiore, demonizzandoli e disumanizzandoli, esaltare i simboli del nazismo e del fascismo e denigrarne le vittime, negazionismo o revisionismo dell’Olocausto), antisionismo/odio verso lo stato di Israele (diffamare e incitare a distruzione, negare a Israele il diritto all’autodeterminazione), potere ebraico sulla finanza (accusare gli ebrei come singoli o collettività di avere il controllo della finanza mondiale, dei media, delle banche, dell’economia, del governo o di altre istituzioni).

La tecnica del wordcloud è una rappresentazione visiva di parole che vengono usate all’interno di un testo. Più grande è il carattere utilizzato, maggiore è la frequenza della parola. Nell’immagine sono rappresentate le wordcloud dei tweet classificabili come contenuti di odio, divisi per retorica. Come si può vedere, i box di «pregiudizio», «derisione/ironia» e «insulti» contengono un maggior numero di parole poiché, come visto precedentemente, la quantità di tweet appartenenti a queste categorie è maggiore.

Nell’immagine sotto, invece, sono rappresentate le wordcloud dei tweet classificabili come contenuti di odio, divisi per forma di antisemitismo. Come si può vedere, i box di «potere finanziario», «antisionismo» e «ebrei in quanto tali» contengono un maggior numero di parole poiché, come visto precedentemente, la quantità di tweet appartenenti a queste categorie è maggiore.
